nicolalucca.it Rss https://www.nicolalucca.it/ Sito personale di Nicola Lucca it-it Fri, 25 Nov 2016 15:24:11 +0000 Fri, 25 Nov 2016 15:24:11 +0000 https://blogs.law.harvard.edu/tech/rss Vida Feed 2.0 nicolalucca50@gmail.com (Nicola Lucca) nicolalucca50@gmail.com (Nicola Lucca) Mediacontent https://www.nicolalucca.it/vida/foto/logo.png nicolalucca.it Rss https://www.nicolalucca.it/ Associati insieme per la legalità: ’Libera’ https://www.nicolalucca.it/post/485/1/associati-insieme-per-la-legalita-libera

In Italia uno dei mali più profondi e radicati nella società è la mafia. Come già aveva intuito Don Luigi Sturzo che disse: “La mafia ha i piedi in Sicilia e la testa a Roma, da lì salirà fino alle Alpi ed oltre…”.

Anche il giudice Borsellino aveva dato un giudizio molto pertinente: “Se la mafia è un’istituzione antistato che attira consensi perché ritenuta più efficiente dello Stato è compito della scuola rovesciare questo processo perverso, formando giovani alla cultura dello Stato e delle Istituzioni”. É stato, però, quando la mafia sembrava essere più forte, con gli omicidi di uomini impegnati nella lotta alla criminalità come il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, i magistrati Falcone, Borsellino, il giudice Livatino e tanti altri che si è sviluppato un moto di ribellione contro questo male. In quegli anni Don Luigi Ciotti, che da tempo era impegnato nell’aiuto ai tossicodipendenti e nella liberazione delle donne dalla schiavitù della prostituzione, intuì che il suo lavoro era incompleto se non arrivava a togliere il loro nefasto potere alle associazioni mafiose che prosperavano in quei campi e da lì traevano redditi.

Nacque così il 25 Marzo 1995 “Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” con lo scopo dichiarato di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e di promuovere legalità e giustizia. Mancava, però, in quegli anni una legge che destinasse al riutilizzo sociale i beni confiscati alle mafie e Don Ciotti promosse una raccolta di firme (raggiunse più di un milione di firmatari) per questo scopo e così venne approvata la legge n.109 del 1996 che destinava all’uso sociale i beni sottratti ai mafiosi. Sono nate così centinaia di cooperative che hanno dato lavoro a migliaia di giovani. Ancora oggi Don Ciotti afferma che per i mafiosi è stata una doppia sconfitta vedere sui loro terreni confiscati lavorare tanti giovani sottratti alla criminalità ed, infatti, non sono mancati attentati contro di loro, ma questo non ha fermato l’impegno di tutti a proseguire nel cammino. Oggi più di 550 associazioni hanno avuto assegnati beni ed aziende confiscate e li gestiscono per finalità di Welfare ed inclusione. Essendo diventata così vasta, non è semplice gestire questa attività che richiede, ormai, competenze specifiche dalle fasi del sequestro, alla confisca, alla destinazione ed assegnazione dei beni tanto da richiedere una preparazione approfondita degli uomini chiamati a questi compiti. Anche per questo “Libera” si è impegnata a guidare un percorso formativo nazionale che fornisca le competenze specialistiche necessarie. É, perciò, nata la Scuola di formazione nazionale “Beni confiscati e politiche di coesione”. D’altro canto l’educazione alla legalità è stata, fin dalla nascita dell’associazione, uno degli scopi più importanti di Libera perché, secondo Don Ciotti, bisogna togliere i giovani dall’influenza di quel mondo mafioso e solo la cultura e la conoscenza possono farlo. É nata così la collaborazione con 4500 scuole e la creazione di campi di formazione antimafia, fino ad oggi Libera ha coordinato più di 1500 associazioni impegnate nel diffondere la cultura della legalità.

È di questi mesi la pubblicazione del libro “La classe dei banchi vuoti” (Edizioni Gruppo Abele 2016) scritto da Don Ciotti e dedicato ai bambini vittime della violenza e della mafia. É destinato ai ragazzi delle medie perché inizino a conoscere il fenomeno, ma lascia in loro la speranza che si possa uscire da questa spirale di male. È la speranza di Libera che sembra diventare concreta ogni giorno di più. In Europa è presente, ormai, in 30 paesi e una rete analoga (Alas) contro il narcotraffico è nata in America latina. Non sono mancati i riconoscimenti anche importanti, nel 2012, ad esempio la rivista “The Global Journal” ha inserito l’associazione “Libera” tra le cento migliori ONG del mondo ed è l’unica organizzazione italiana di “community empowerment”. Con l’obiettivo di alimentare il cambiamento etico, sociale, culturale necessario per spezzare alla radice i fenomeni mafiosi ed ogni forma di ingiustizia, illegalità e malaffare, Libera partecipa alla rete internazionale “Flare-freedom legality and rights in Europe”.

Nicola Lucca

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Fri, 25 Nov 2016 15:24:11 +0000 https://www.nicolalucca.it/post/485/1/associati-insieme-per-la-legalita-libera nicolalucca50@gmail.com (Nicola Lucca)
Raccolta differenziata dei rifiuti e comuni virtuosi https://www.nicolalucca.it/post/484/1/raccolta-differenziata-dei-rifiuti-e-comuni-virtuosi

I nostri nonni o bisnonni producevano una massa di rifiuti molto limitata, negli ultimi trenta anni, invece, la produzione di rifiuti solidi urbani (RSU) è aumentata moltissimo: quasi tutto quello che usiamo, infatti, è presentato in confezioni o contenitori in plastica, vetro, alluminio, carta e cartone che sono, generalmente, usa e getta. Questa mole di rifiuti ha bisogno di tempi molto lunghi per degradarsi, essi vengono perciò, conferiti nelle discariche che sono, però ormai, quasi tutte in esaurimento. É un problema molto serio che ha costretto a cercare nuove vie per lo smaltimento dei rifiuti attraverso il riciclaggio, il compostaggio per la parte organica e la termovalorizzazione per quello che non può più essere riutilizzato. Attraverso la raccolta differenziata si possono recuperare le materie prime con un notevole risparmio anche di energia.

Il vetro è il materiale più facile da riciclare, può essere riciclato all’infinito ed è sempre di ottima qualità. In Germania differenziano la raccolta anche in base al colore del vetro, possono, quindi, ottenere vetro giallo, bianco o verde mentre in Italia, dai vetri misti si ottiene solo quello verde, mentre gli altri colori si debbono ottenere dalle materie prime. Il riciclo della carta è ancora più prezioso visto che nei paesi ricchi se ne consuma una grande quantità; se questa si produce dalla cellulosa vengono utilizzati una quantità enorme di alberi, di acqua e di energia. La produzione di carta riciclata salva gli alberi e riduce anche le emissioni di anidride carbonica e consente un notevole risparmio di acqua. Il riuso della plastica consente la produzione di oggetti diversissimi, da nuova plastica e filati utilizzati anche per la produzione di maglie in pile, ed oggetti di tutti i tipi. La raccolta di questi prodotti è aumentata anche in Italia negli ultimi anni, ma rimane molto al di sotto di quella effettuata negli altri paesi europei, invece per l’alluminio la raccolta è addirittura diminuita. Numerosi decreti, leggi e regolamenti sono stati emanati nel corso degli ultimi anni per incitare e in alcuni casi obbligare i Comuni a diminuire il più possibile la quantità di rifiuti da smaltire.

Proprio in questi giorni, nell’ambito del terzo Forum dei rifiuti a Roma, è stato pubblicato l’elenco dei Comuni “rifiuti free”, con la premiazione dei più “ricicloni”, e da questo risulta che la maggior parte si trovano al Nord (con 413 comuni), molto meno al Sud (con 87) e ancora peggio al Centro dove solo 25 Comuni sono “virtuosi”. Si considerano tali quelli che producono meno di 75 kg annui di rifiuti per abitante. Le regioni più “riciclone” sono il Veneto, il Friuli-Venezia Giulia e il Trentino nel Nord mentre al Centro la Campania ha città (come Salerno) e paesi che hanno quasi azzerato la loro produzione di rifiuti. Il Sud e le isole, invece, hanno introdotto solo in minima parte la raccolta differenziata e il riciclo, peggiori di tutte la Sicilia e la Sardegna. Un problema è la mancanza di direttive univoche ed obbligatorie per tutta l’Italia, si riscontra, perciò, una grande differenza tra una regione e l’altra. Ci sono zone come l’Emilia (ad es. Parma) dove si incentiva con premi economici il riciclo e si punisce con penalizzazioni chi non lo effettua nel modo previsto. Infatti non è importante solo la raccolta dei rifiuti, ma il modo in cui la si effettua perché è questo che consente l’effettiva possibilità di riutilizzo. In Italia, purtroppo, una percentuale molto alta dei materiali raccolti non viene riutilizzata per mancanza di impianti. Invece riciclare e differenziare i rifiuti può portare notevoli benefici economici (come già accade all’estero con Stati che guadagnano sul trattamento dei rifiuti provenienti da altri paesi). Questa economia circolare può incrementare la Green Economy che, già oggi, ha creato più di 150.000 posti di lavoro. Anche il riciclaggio dell’organico può avere un effetto molto positivo sull’ambiente e sull’economia diminuendo i costi di realizzazione e gestione degli impianti (se confrontati con quelli di un inceneritore), creando più posti di lavoro, minori costi di conferimento e nessun onere per lo smaltimento dei residui. Anche se in Italia esistono ancora situazioni molto difficili, specialmente nel trattamento dei rifiuti speciali gestiti molto spesso dalle ecomafie e da associazioni criminali (basti pensare a quanto accaduto nella Terra dei Fuochi), esistono, però, anche le potenzialità per inserirsi a pieno titolo nell’Economia circolare europea viste le tante esperienze positive degli ultimi anni. Serve soltanto che il Governo ne prenda atto e, invece di progettare nuovi inceneritori, favorisca e promuova il recupero ed il riuso delle materie visto che questo è reso possibile dalle nuove tecnologie.

Nicola Lucca

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Mon, 22 Aug 2016 14:44:53 +0000 https://www.nicolalucca.it/post/484/1/raccolta-differenziata-dei-rifiuti-e-comuni-virtuosi nicolalucca50@gmail.com (Nicola Lucca)
Musica, cultura e Papa Francesco per il Villaggio per la Terra 2016 https://www.nicolalucca.it/post/483/1/musica-cultura-e-papa-francesco-per-il-villaggio-per-la-terra-2016

In concomitanza con la 46° giornata mondiale per la Terra e la ratifica dei Patti di Parigi, si è svolta a Roma, nella suggestiva cornice di Villa Borghese, una manifestazione variegata, ricca di eventi ed arricchita, a sorpresa, dalla visita di Papa Francesco che ha voluto fare sentire anche la sua autorevole voce per la tutela del creato. Così si sono avute quattro giornate (dal 22 al 25 Aprile) con eventi culturali, concerti, spettacoli dal vivo, cinema nel parco ed uno spazio dedicato ai bambini con giochi, animazioni e laboratori. La manifestazione è stata il frutto di una stretta collaborazione con i ministeri di ambiente ed istruzione, del MIUR, di Roma Capitale, dell’Istituto Indire ed ha visto tra gli organizzatori la Cia-Agricoltori, numerose associazioni, dalle più piccole alle più grandi di volontariato, ed il Movimento dei Focolari, il quale, unendosi a Earth Day Italia 2016, ha stabilito all’interno del Villaggio per la Terra, la “Mariapoli” un originale laboratorio di comunione, conoscenza e fraternità tra culture e popoli diversi, che coinvolge ogni anno 182 paesi del mondo, il tema scelto quest’anno è stato “Vivere insieme per la città”.

Il Presidente della Cia-Agricoltori, Dino Scanavino, ha dichiarato che: “L’agricoltura può fare davvero molto per la terra, perché interagendo con natura e territorio, quando sceglie la via della sostenibilità, gioca un ruolo da protagonista nella lotta alle emergenze ambientali e ai cambiamenti climatici”. Il Presidente ha citato gli interventi concreti che vengono messi in atto per questo fine: dalla riduzione del consumo di acqua e di fitofarmaci, alle lavorazioni superficiali dei terreni, all’aumento della produzione di biomasse e superfici a biologico. Durante i quattro giorni sono stati affrontati temi quali la legalità, la partecipazione civica, la fuga di milioni di migranti dalle proprie terre. Forte è stato il coinvolgimento delle fasce giovanili, anche grazie ai progetti finanziati dal programma Erasmus Plus ed ai quali è stata data ampia visibilità nella prima giornata che ha visto anche il grande concerto per la terra del rapper Rocco Hunt, accompagnato dai Dear Jack e dai vocalist Fuoricontrollo. Il sabato la giornata è stata dedicata alla giornata mondiale del Libro e del Diritto d’Autore ed è stata arricchita dallo spettacolo “Into the Wild World” con l’attore Riccardo Mei.

Il 24 Aprile è stato posto all’attenzione del pubblico il tema dell’integrazione culturale. Nel pomeriggio, ospite d’eccezione è stato Papa Francesco che, dopo aver ascoltato numerose testimonianze, parlando a braccio, ha detto che sentendo le varie testimonianze aveva pensato che si stesse trasformando il deserto in foreste e, che queste, anche se disordinate, portano la vita e possono eliminare i tanti deserti presenti nelle città e nella vita delle persone ed ha invitato a non avere paura della vita e a non avere paura dei conflitti. Al termine della giornata si è tenuto un grande concerto dedicato alle donne immigrate vittime di violenza dal titolo “On the Other Side” interpretato da GEN Verde International Performing Arts Group, la band di oltre venti elementi femminili provenienti da 13 paesi del mondo. L’ultima giornata, il 25 aprile, è stata dedicata alla mobilità sostenibile e, quindi ai mezzi di trasporto che tutelano l’ambiente, si è conclusa con un grande raduno di utenti della bici e delle realtà del Bike che stanno colonizzando la città di Roma e l’Italia. É stata anche effettuata una puntata speciale del programma “Caterpillar” di Radio 2 per promuovere “Bike the Nobel”, la campagna per la candidatura della bicicletta al premio Nobel per la pace.

Nicola Lucca

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Sat, 13 Aug 2016 05:49:51 +0000 https://www.nicolalucca.it/post/483/1/musica-cultura-e-papa-francesco-per-il-villaggio-per-la-terra-2016 nicolalucca50@gmail.com (Nicola Lucca)
Immaginare una città: ogni tanto il gioco si fa serio, e perfino istruttivo https://www.nicolalucca.it/post/482/1/immaginare-una-citta-ogni-tanto-il-gioco-si-fa-serio-e-perfino-istruttivo

Non sono un appassionato di videogame, ed anzi molto spesso non esito a criticarne il proliferare incontrollato e la crescente invasività nei confronti del tempo libero dei più giovani. Violenza, distruzione e sopraffazione sono indubbiamente tematiche centrali nella produzione videoludica odierna, che (insieme a molte altre forme di ‘socialità’ informatizzata’) contribuisce sensibilmente a tenere i giovani sempre più lontani da attività sane e realmente ‘social’, come ad esempio la pratica di uno sport o una passeggiata in un parco. Ma il fenomeno videoludico, ad oggi, costituisce una realtà economicamente e socialmente enorme: mutuando dal gergo economico, “too big to fail”.

Partendo dunque dall’assunto che questi costituiscano un prodotto ormai ineliminabile della contemporaneità culturale, è possibile che questo medium possa svolgere in qualche caso una funzione utile, o addirittura in un certo senso stimolante ed educativa?

Amministrare una città, un gioco impegnativo!

L’idea  di scrivere questo articolo è nata dalla inconsueta curiosità suscitata in me dalla pubblicità di un videogame, “Cities: Skyline”, il cui slogan, piuttosto pretenzioso, recitava “Build it, manage it” (“Costruiscila [la città], amministrala”). Con discreto interesse, ed altrettanto scetticismo, ho allora effettuato una piccola ricerca su questo ‘simulatore di città’, e sulle possibilità di interazione che propone ai giovani (e non) giocatori.

In pratica, viene offerta all’utente la possibilità (nel mondo reale davvero ‘fantascientifica’) di costruire una città partendo da zero, avendo inizialmente a disposizione limitate risorse economiche e tecnologiche. Si inizia individuando la zona più idonea ove posizionare il futuro insediamento, realizzando dapprima poche strade locali di collegamento, i primi lotti abitativi, zone destinate alle attività commerciali ed ai servizi essenziali. Lontana dai nuclei abitativi, ma ben collegata, una zona industriale che sfrutti in maniera razionale e sostenibile le risorse messe a disposizione dal territorio.

Una volta messi in campo tutti gli elementi essenziali, il software che simula la ‘cittadinanza’ inizierà a ‘popolare di abitanti’ l’embrionale insediamento virtuale.

Pur semplificati e banalizzati, i principi-base di una progettazione sostenibile e di un’amministrazione pubblica oculata sono puntualmente presi in considerazione e riproposti nel videogame. Il fulcro del successo nel gioco (come nella realtà) risiede nell’attenzione rivolta dal giocatore-amministratore ai feedback, sia positivi che negativi, fornitigli dai cittadini virtuali. Questi, ad esempio, garantiscono una preziosa fonte di indicazioni sulle necessità avvertite come impellenti dalla comunità: un eventuale imminente collasso del sistema dei trasporti costringerà il giocatore ad ingegnarsi per predisporre mezzi di mobilità alternativa e sostenibile; la crescita della consistenza demografica dovrà essere favorita ed accompagnata da un adeguato potenziamento dei servizi offerti alla cittadinanza; lo sviluppo di attività commerciali dovrà essere oculatamente bilanciato dalla presenza di aree verdi e servizi ed iniziative culturali.

Ulteriore nota positiva circa il gioco in questione è costituita dalla possibilità per i giovani ‘amministratori virtuali’ di sfidarsi, confrontarsi e migliorarsi condividendo i propri progetti urbanistici su una piattaforma social.

Il videogame: un potenziale ed inedito medium educativo?

In ogni buon gioco, in effetti, sia esso virtuale o ‘reale’, coabitano una componente ludica ed una educativa. Inutile dirlo, siamo ovviamente lontanissimi dal simulare in maniera anche solo verosimile le dinamiche intricate e fluide che muovono una città reale, con le sue umane contraddizioni, la sua vitale asimmetricità, la sua unicità.

Credo tuttavia che progetti come questo, ascrivibili al filone del cosiddetto edutainment (crasi di education ed entertainment) possano, pur con tutte le immaginabili ed inevitabili limitazioni ed approssimazioni, sfruttare in maniera intelligente il mezzo del videogioco, sfidando e divertendo il giocatore. Ma anche, e soprattutto, stimolare una riflessione nei più giovani sull’importanza e la complessità di tematiche spesso trascurate, come la necessità di una corretta gestione ed amministrazione delle risorse disponili, l’imprescindibilità di uno sviluppo sostenibile dei fenomeni di urbanizzazione, la valorizzazione delle potenzialità di una comunità umana complessa, sia essa costituita da un quartiere, un piccolo paese o una grande metropoli.

Nicola Lucca

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Fri, 5 Aug 2016 14:06:08 +0000 https://www.nicolalucca.it/post/482/1/immaginare-una-citta-ogni-tanto-il-gioco-si-fa-serio-e-perfino-istruttivo nicolalucca50@gmail.com (Nicola Lucca)
Arriva la novità per i profili di coppia su Facebook https://www.nicolalucca.it/post/481/1/arriva-la-novita-per-i-profili-di-coppia-su-facebook

Grosse novità per le coppie che hanno un unico profilo Facebook.
L'azienda di Mark Zuckemberg lancerà a breve un aggiornamento con il quale si potrà gestire un profilo doppio con due accessi diversi ma con lo stesso profilo.
I due o più utenti gestiranno insieme il profilo condividendo tutto dalle notifiche ai messaggi esattamente come fosse un unico profilo personale.
Dove sta la novità?? Al momento della (eventuale) separazione il profilo Facebook si scomporrà in parti uguali, mantenendo i messaggi gli amici e tutti i post pubblicati da entrambi in modo che non ci sia uno dei due che rimanga senza "vita sociale".
"Fusion Facebook profile", è questo il nome dell'aggiornamento, sarà disponibile in Italia a partire dal 2017, ma già da ora si possono fare le prenotazioni per la beta test.

Nicola Lucca

PS. È ovviamente una bufala nata da un bicchiere di vino di troppo in una serata tra amici, chiedo venia a tutti quelli che ci hanno creduto, ma anche a tutti quelli che hanno un profilo Facebook di coppia...

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Thu, 4 Aug 2016 16:37:06 +0000 https://www.nicolalucca.it/post/481/1/arriva-la-novita-per-i-profili-di-coppia-su-facebook nicolalucca50@gmail.com (Nicola Lucca)
Higuain alla juve a me non pare un affare https://www.nicolalucca.it/post/480/1/higuain-alla-juve-a-me-non-pare-un-affare

In controtendenza come sempre, ma la mia la devo dire lo stesso.

Si d'accordo e' un campione, si vabbe' ha fatto 36 gol, ma non lo vedo adatto alla juve.


Poi la vecchia signora che alimenta il mercato di una "diretta concorrente" (passatemi le virgolette, ma che parta o no Pogba, in italia la Juve di concorrenti al momento non ne ha) non la vedo una genialita'.

Ho visto il video in cui Sconcerti, che tra le tante cose che dice ogni tanto mi trova d'accordo, spiega bene il concetto per il quale Higuain alla Juve e' un'incognita i soldi che incassa il Napoli una certezza.
Il Napoli con quasi cento milioni puo' prendere chi vuole, la Juve prende Higuain che per carita' conosce il campionato italiano, e' un campione indiscusso, fara' tanti gol in coppia con Dybala come gia' tutti dicono e tra l'altro si formera' la coppia dell'Argentina che e' tra le favorite per la vittoria dei prossimi mondiali, ma....

E c'e' un ma, una serie di ma...

Per quello che si sa di Higuain  e' un egocentrico, nella vita e nel calcio ed a  Napoli aveva attenzioni che alla Juve e a Torino non avra', il gioco della Juve non e' quello del Napoli ed i mal di pancia li ha sempre avuti in ogni squadra, probabilmente li avra' anche alla Juve.

Ad onor del vero si diceva lo stesso di Tevez e poi fu un'altra storia.

In conclusione, la notizia pare quasi certa, l'esito lo vedremo, certo e' che questa che sta nascendo e' una Juventus stellare.

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Mon, 25 Jul 2016 16:15:04 +0000 https://www.nicolalucca.it/post/480/1/higuain-alla-juve-a-me-non-pare-un-affare nicolalucca50@gmail.com (Nicola Lucca)
Le bufale storiche - Parte III https://www.nicolalucca.it/post/479/1/le-bufale-storiche---parte-iii

A grande richiesta continua la serie di post sulle bufale storiche. Il vostro Nicola Lucca lotta con il falso storico... aneddoti radicati ma assolutamente falsi, alcuni anche "piccatamente" falsi. D'annunzio era un biricchino ma addirittura farsi togliere due costole per divertersi da solo...

Nicola Lucca: Falso o Vero?

D'annunzio si fece togliere due costole. Falso! 

Quella secondo cui “il Vate” si fece asportare due ossa del torace per praticare l’autofellatio è una diceria diffusissima e non solo tra i banchi di scuola. Eppure è decisamente fantasiosa. 
Intanto, l’idea che l’asportazione delle costole possa consentire l’autofellatio è priva di fondamento dal punto di vista medico. E poi nessuna biografia di Gabriele D’Annunzio riporta questo dettaglio. 
È però facile capire perché la diceria ebbe fortuna: era molto credibile per un personaggio noto per l’intensa attività erotica e per l’esaltazione letteraria del piacere sessuale.

Newton scoprì la forza di gravità quando una mela gli cadde in testa. Falso! 

La leggenda narra che il fisico inglese Isaac Newton (1643-1727) cominciò a lavorare alla sua legge di gravitazione dopo che una mela gli cadde in testa. 
Gli scienziati hanno sempre sospettato che si trattasse di un aneddoto, ma la conferma viene dalla biografia scritta dall’amico e collega William Stukeley. 
Secondo Stukeley, Newton avrebbe riferito di avere osservato una mela staccarsi da un albero (ma senza finire sulla testa di nessuno) e di averci riflettuto su. Ma il racconto fu fatto molti anni dopo, probabilmente solo a scopo esemplificativo. A tramandare poi l’episodio fu, nel 1734, Voltaire nelle Lettere filosofiche.

I guerrieri vichinghi portavano corna sui loro elmi. Falso!

I Vichinghi usavano sì copricapi con le corna, ma non in battaglia: li indossavano per cerimonie e feste, e in corni di animali bevevano idromele. A usare corna sugli elmi erano invece i guerrieri celti. L’equivoco nacque nel Seicento, quando alcuni pittori cominciarono a dipingere Germani in assetto da battaglia con elmi decorati con corna animali. 
L’iconografia fu ripresa dagli artisti del Romanticismo finché, negli anni Venti dell’Ottocento, il pittore svedese Gustaf Malm ström decorò anche gli elmi vichinghi con le corna.
Il successo degli elmi “cornuti” fu decretato poi dal ciclo operistico di Richard Wagner L’anello del Nibelungo (composto tra il 1848 e il 1874) in cui le valchirie, divinità guerriere della mitologia nordica, portavano corna di vacca attaccate agli elmi. Da qui attinsero libri per ragazzi, fumetti e film. Ma non quelli di questa serie Tv (una docu-fiction) sui Vichinghi prodotta da History Channel nel 2014

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Thu, 7 Jul 2016 18:10:08 +0000 https://www.nicolalucca.it/post/479/1/le-bufale-storiche---parte-iii nicolalucca50@gmail.com (Nicola Lucca)
Le bufale storiche - Parte II https://www.nicolalucca.it/post/478/1/le-bufale-storiche---parte-ii

Continua l'elenco degli aneddoti storici che in realtà tanto storici non sono. Sono bufale, ed alcuni di noi potrebbero anche averle imparate tra i banchi di scuola. Tu quoque, Brute, fili mi...

Nicola Lucca: Falso o Vero?

Leonardo è il padre della bicicletta. Falso!

Questa diffusa credenza deriva dal fatto che su una pagina del Codice Atlantico compare il disegno di una bicicletta con tanto di pedali e catena (nella foto). In realtà la maggior parte degli studiosi concorda sul fatto che il disegno non appartiene alla mano del Maestro, né a quella di un suo allievo (si disse per esempio che potesse essere opera di Gian Giacomo Caprotti, detto Salaì). L’ipotesi più probabile è che sia stato aggiunto nell’800, quando la bicicletta era appena stata inventata, o dopo. 
Il Codice Atlantico, in effetti, nacque nel Tardo ’500 da un assemblaggio arbitrario da parte dello scultore Pompeo Leoni, che aveva acquistato i codici originari da Francesco Melzi (allievo di Leonardo) e che li aveva riorganizzati. Altri rimaneggiamenti si ebbero nei secoli successivi.

Cesare morendo - il 15 marzo 44 a.C. - disse "Tu quoque, Brute, fili mi". Falso!

Di sicuro non disse quelle parole. Lo scrittore latino Svetonio (70-126) riferisce che morendo Cesare disse in greco “Kai su teknòn” (“Anche tu figlio”), perché quella era la lingua dell’élite romana. Ma questa versione dei fatti è messa in dubbio dallo stesso Svetonio, secondo il quale Cesare, in quel fatidico giorno delle idi di marzo (il 15 marzo) del 44 a. C., emise solo un gemito e non disse alcuna parola. La frase (tradotta in seguito in latino con l’aggiunta del nome di Bruto) ebbe però fortuna: oltre allo sgomento di Cesare nel vedere Marco Giunio Bruto, suo pupillo, tra i congiurati, esprime il dramma universale del tradimento

Guglielmo Tell colpì la mela. Falso!

Intorno alla figura del celebre eroe svizzero, si sono cimentati per secoli gli storici, ma la conclusione è che si tratti di una leggenda. Non esistono infatti prove sulla sua storicità. Secondo la leggenda, Guglielmo Tell, un contadino del cantone di Uri, reo di non aver salutato un'insegna degli austriaci invasori, è costretto a colpire una mela posta sul capo del figlio: Tell, il miglior tiratore della valle, non fallisce, ma viene arrestato quando rivela che, nel caso avesse fallito, avrebbe ucciso il governatore. Tell però fugge e uccide il governatore in un'imboscata.
La leggenda non è altro che la variante svizzera di un racconto popolare noto come “tiro della mela”, diffuso anche tra danesi, norvegesi, islandesi e inglesi. Il mito, però, servì agli elvetici per difendere la propria indipendenza dagli Asburgo, che contestavano la legittimità della prima Confederazione Svizzera del 1° agosto 1291

I feudatari godevano dello ius primae noctis. Falso! 

Il “diritto della prima notte” è passato alla Storia come il diritto del feudatario di trascorrere con le mogli dei suoi servi della gleba la prima notte di nozze. In realtà si trattava di una tassa (in denaro, non in natura) chiesta dal signore in cambio del suo assenso al matrimonio. 
Il mito moderno relativo all’epoca medioevale si sviluppò a partire dall’Illuminismo, che ebbe una propensione a denigrare il Medioevo.
"Le droit du Seigneur" un dipinto di Vasiliy Polenov del 1874 racconta proprio questo mito costruito per screditare il medioevo.

Edison inventò la lampadina. Falso! 

Alla lampadina a incandescenza di solito si associa il nome dell’inventore americano T omas Alva Edison (1847- 1931). Ma c’è un altro “papà”, oggi dimenticato: il piemontese Alessandro Cruto (1847- 1908), nella foto. 
Il 5 marzo 1880, nel laboratorio di fisica dell’Università di Torino, Cruto accese la sua prima lampadina grazie alla messa a punto di un filamento di sua invenzione e ignoto a Edison. La lampadina risultò molto più efficiente di quella realizzata appena 5 mesi prima da Edison (500 ore di durata contro le 40 del collega americano).
Nato a Piossasco, non lontano da Torino, Cruto fu avviato agli studi tecnico-industriali e fin da giovane iniziò a cimentarsi come inventore. Nel suo laboratorio mise a punto tra l’altro un sistema di graduazione per i termometri. Nel 1879 si “convertì” agli studi sull’elettricità, allora pionieristici. Quell’anno Cruto aveva assistito a Torino alla presentazione dei prototipi di Edison, che il fisico e ingegnere Galileo Ferraris aveva introdotto come una mera curiosità, dati i loro limiti funzionali. Il problema era il filamento, che diventando incandescente per il passaggio della corrente elettrica si consumava troppo in fretta. 
Cruto trovò, pochi mesi dopo, la soluzione: usò all’interno del bulbo di vetro filamenti di carbonio purissimo, ottenendo non solo una maggior durata, ma anche una luce più chiara. Coprotagonisti. Altri italiani lavorarono alla lampadina (oltre a numerosi stranieri) come Ferdinando Brusotti (1839-1899), che nel 1877 aveva brevettato una “lampada elettrica a incandescenza”, e Arturo Malignani (1865- 1939), che aumentò la durata fino a 800 ore

... continua ...

Fonte focus.it

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Wed, 29 Jun 2016 17:44:11 +0000 https://www.nicolalucca.it/post/478/1/le-bufale-storiche---parte-ii nicolalucca50@gmail.com (Nicola Lucca)
Le bufale storiche - Parte I https://www.nicolalucca.it/post/477/1/le-bufale-storiche---parte-i

Alcuni aneddoti sono talmente radicati nelle profondità di un passaparola fortificato dagli anni che ormai sono consacrati per verità. Eppure sono bufale, esattamente come le tante che si leggono su Facebook, e su alcune di queste sono stati impropriamente incentrate intere opere cinematografiche. Le prime 5...

1. La Rivoluzione francese scoppiò con la presa della Bastiglia. Falso!

Per gli storici la Rivoluzione francese, che considerano come una lunga sequenza di avvenimenti durata quasi 10 anni, iniziò con la convocazione degli stati generali il 5 maggio 1789. Fu allora che il terzo stato (la borghesia) si pose alla testa della rivolta contro il sistema feudale (l’ancien régime). 
Quanto all’insurrezione violenta di luglio, non cominciò con l’assalto alla Bastiglia. L’assalto alla Bastiglia del 14 luglio 1789 fu solo uno dei tanti episodi di una rivolta che in Francia era già dilagante (soprattutto a causa della carestia e delle tasse). 
La capitale stessa da un paio di giorni era preda delle sommosse. Dal 12 luglio si era insediato un comitato permanente rivoluzionario che si contrapponeva al governatore reale. L’attacco alla fortezza-prigione della Bastiglia, poi, ebbe all’inizio uno scopo pratico: impossessarsi delle polveri e delle armi della guarnigione. Fu condotto a partire dal mattino da circa 900 rivoltosi, mentre nella città erano già state alzate barricate.

Dopo il fallimento di una trattativa con il comandante della guarnigione di 114 uomini, Bernard- René de Launay, scoppiò una breve battaglia. Verso le 5 del pomeriggio gli assedianti entrarono dal ponte levatoio, liberando i sette detenuti. La fortezza (eretta nel 1382, ma mai strategica) era stata trasformata in prigione dal cardinale Richelieu nel Seicento. Avendo avuto tra i suoi (mai numerosi) ospiti anche personaggi come l’illuminista Voltaire, la propaganda rivoluzionaria fece di quell’assalto l’evento scatenante della rivolta e il 14 luglio divenne festa nazionale francese.

2. Maria Antonietta invitò il popolo a mangiare brioche. Falso! 

La tradizione attribuisce a Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena, moglie di Luigi XVI, di aver replicato con queste parole sprezzanti a chi le comunicava che il popolo affamato reclamava il pane: “Se non hanno pane, che mangino brioche!”. 
In realtà fu la storiografia rivoluzionaria ad attribuire queste parole all’impopolare sovrana (ghigliottinata nel 1793) prendendo spunto da una frase analoga che l’illuminista Jean-Jacques Rousseau, nelle sue Confessioni, attribuì a una non meglio precisata principessa.

3. Le piramidi le costruirono gli schiavi. Falso! 

È uno dei luoghi comuni sull’Antico Egitto più duri a morire: frotte di schiavi che sotto colpi di frusta spingono i pesanti blocchi delle piramidi. E invece le tombe dei faraoni furono edificate da operai salariati. 
La conferma viene dagli scavi archeologici nella piana di Giza, che hanno portato alla luce le tombe dei manovali che 4.500 anni fa parteciparono alla costruzione delle piramidi di Cheope e Chefren: erano egizi e non schiavi (che in Egitto erano soltanto prigionieri di guerra stranieri). 
I grandi progetti di interesse nazionale, piramidi ma anche dighe, erano affidati alla popolazione locale, tenuta a un periodo di lavoro obbligatorio in occasione delle piene del Nilo, quando i campi non erano coltivabili. 
Lavorare per l’ultima dimora del faraone garantiva un ottimo vitto: le famiglie più ricche inviavano ogni giorno 21 vitelli e 23 montoni ai cantieri, in cambio di sgravi fiscali. 
Poteva però capitare che vettovaglie o salari arrivassero in ritardo. Allora gli operai si “coricavano”, secondo l’espressione egizia, ovvero scioperavano. Secondo le testimonianze che ci sono pervenute accadde varie volte: una delle più importanti descrizioni è in un papiro conservato al Museo Egizio di Torino, che riporta le proteste avvenute nel 29° anno di regno di Ramses III (intorno al 1180 a. C.). Si tratta di un’epoca successiva alla costruzione delle piramidi, durante la quale, però, gli operai addetti alle tombe monumentali (per esempio nella Valle dei Re) avevano a disposizione villaggi dove vivere comodamente, con tanto di scuole. 
Come nacque allora la credenza? La colpa fu degli storici greci, che non riuscivano a immaginare la costruzione di quegli edifici senza l’impiego di masse di schiavi. Ma anche della Bibbia, dove si dice che la schiavitù era diffusa in Egitto.

4. Einstein andava male a scuola. Falso! 

Diversamente da una diffusa leggenda (molto tenace perché paradossale) che lo dipinge come un pessimo studente, soprattutto in matematica, Albert Einstein (1879-1955) ebbe un rendimento scolastico sempre buono. È vero però che, in giovane età, il futuro scienziato si sentiva a disagio sui banchi per l’autoritarismo imperante nelle scuole tedesche e che i suoi atteggiamenti irritarono più di un professore.

5. Gli eroi delle Termopili erano 300. Falso! 

Secondo la tradizione, tra il 19 e il 21 agosto del 480 a. C. al passo delle Termopili (Grecia Orientale) 300 Spartani fermarono (o, a onor del vero, rallentarono solamente) l’avanzata dei Persiani invasori.
In realtà i soldati greci inviati alle Termopili furono fra 5 e 7 mila. È vero che, stando alle fonti del tempo, gli uomini del re spartano Leonida (la cui guardia contava 304 uomini oltre al sovrano e ai comandanti) rimasero isolati dal resto delle truppe alleate. Ma, sempre secondo le fonti antiche, con loro c’erano anche 700 guerrieri della città di Tespie e 400 di Tebe (già conquistata dai Persiani).

... continua ...

Fonte focus.it

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Mon, 20 Jun 2016 17:03:24 +0000 https://www.nicolalucca.it/post/477/1/le-bufale-storiche---parte-i nicolalucca50@gmail.com (Nicola Lucca)
Forza azzurri: si va ai quarti https://www.nicolalucca.it/post/476/1/forza-azzurri-si-va-ai-quarti

Che fatica! Per tutto il primo tempo lo spettro di una nazionale ancora in difficoltà ancora "incerta" negli uomini e nel modulo che tanto avevano fatto bene nella prima gara.

Nel secondo tempo il CT Conte cambia qualche uomo e le cose si sistemano. Entra Zaza per un Pellè schiacciato dallo strapotere fisico dei difensori svedesi. Poi esce anche De Rossi, anche lui in ombra ed entra Thiago Motta, che a dire il vero pochissimo ha fatto in più di De Rossi.

Sembra che i ragazzi siano stanchi dopo l'impegno contro il Belgio, eppure c'è un italo-brasiliano che ha corso tutta la partita...Eder...tanto voluto da Conte nonostante una seconda parte di campionato per niente brillante con l'Inter. Pressa tutti nella sua zona, persino il portiere in più occasioni, rientra per stoppare i centrocampisti avversari, aiuta in appoggio ed in ripartenza, ed al minuto 88 mette addirittura il turbo lasciando fermi 4 difensori svedesi e piazzandola la dove il portiere non può arrivare. Più brasiliano che italo, ma tantè ... si va agli ottavi.

Nicola Lucca

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Fri, 17 Jun 2016 17:44:02 +0000 https://www.nicolalucca.it/post/476/1/forza-azzurri-si-va-ai-quarti nicolalucca50@gmail.com (Nicola Lucca)