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Nicola Lucca - Associati insieme per la legalità: 'Libera'

In Italia uno dei mali più profondi e radicati nella società è la mafia. Come già aveva intuito Don Luigi Sturzo che disse: “La mafia ha i piedi in Sicilia e la testa a Roma, da lì salirà fino alle Alpi ed oltre…”.

Anche il giudice Borsellino aveva dato un giudizio molto pertinente: “Se la mafia è un’istituzione antistato che attira consensi perché ritenuta più efficiente dello Stato è compito della scuola rovesciare questo processo perverso, formando giovani alla cultura dello Stato e delle Istituzioni”. É stato, però, quando la mafia sembrava essere più forte, con gli omicidi di uomini impegnati nella lotta alla criminalità come il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, i magistrati Falcone, Borsellino, il giudice Livatino e tanti altri che si è sviluppato un moto di ribellione contro questo male. In quegli anni Don Luigi Ciotti, che da tempo era impegnato nell’aiuto ai tossicodipendenti e nella liberazione delle donne dalla schiavitù della prostituzione, intuì che il suo lavoro era incompleto se non arrivava a togliere il loro nefasto potere alle associazioni mafiose che prosperavano in quei campi e da lì traevano redditi.

Nacque così il 25 Marzo 1995 “Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” con lo scopo dichiarato di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e di promuovere legalità e giustizia. Mancava, però, in quegli anni una legge che destinasse al riutilizzo sociale i beni confiscati alle mafie e Don Ciotti promosse una raccolta di firme (raggiunse più di un milione di firmatari) per questo scopo e così venne approvata la legge n.109 del 1996 che destinava all’uso sociale i beni sottratti ai mafiosi. Sono nate così centinaia di cooperative che hanno dato lavoro a migliaia di giovani. Ancora oggi Don Ciotti afferma che per i mafiosi è stata una doppia sconfitta vedere sui loro terreni confiscati lavorare tanti giovani sottratti alla criminalità ed, infatti, non sono mancati attentati contro di loro, ma questo non ha fermato l’impegno di tutti a proseguire nel cammino. Oggi più di 550 associazioni hanno avuto assegnati beni ed aziende confiscate e li gestiscono per finalità di Welfare ed inclusione. Essendo diventata così vasta, non è semplice gestire questa attività che richiede, ormai, competenze specifiche dalle fasi del sequestro, alla confisca, alla destinazione ed assegnazione dei beni tanto da richiedere una preparazione approfondita degli uomini chiamati a questi compiti. Anche per questo “Libera” si è impegnata a guidare un percorso formativo nazionale che fornisca le competenze specialistiche necessarie. É, perciò, nata la Scuola di formazione nazionale “Beni confiscati e politiche di coesione”. D’altro canto l’educazione alla legalità è stata, fin dalla nascita dell’associazione, uno degli scopi più importanti di Libera perché, secondo Don Ciotti, bisogna togliere i giovani dall’influenza di quel mondo mafioso e solo la cultura e la conoscenza possono farlo. É nata così la collaborazione con 4500 scuole e la creazione di campi di formazione antimafia, fino ad oggi Libera ha coordinato più di 1500 associazioni impegnate nel diffondere la cultura della legalità.

È di questi mesi la pubblicazione del libro “La classe dei banchi vuoti” (Edizioni Gruppo Abele 2016) scritto da Don Ciotti e dedicato ai bambini vittime della violenza e della mafia. É destinato ai ragazzi delle medie perché inizino a conoscere il fenomeno, ma lascia in loro la speranza che si possa uscire da questa spirale di male. È la speranza di Libera che sembra diventare concreta ogni giorno di più. In Europa è presente, ormai, in 30 paesi e una rete analoga (Alas) contro il narcotraffico è nata in America latina. Non sono mancati i riconoscimenti anche importanti, nel 2012, ad esempio la rivista “The Global Journal” ha inserito l’associazione “Libera” tra le cento migliori ONG del mondo ed è l’unica organizzazione italiana di “community empowerment”. Con l’obiettivo di alimentare il cambiamento etico, sociale, culturale necessario per spezzare alla radice i fenomeni mafiosi ed ogni forma di ingiustizia, illegalità e malaffare, Libera partecipa alla rete internazionale “Flare-freedom legality and rights in Europe”.

Nicola Lucca

Nicola Lucca - Associati insieme per la legalita': 'Libera'